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Se non sai perchè i tuoi clienti ti comprano, stai lavorando per la concorrenza!

  • Immagine del redattore: Unicsa
    Unicsa
  • 18 mar
  • Tempo di lettura: 11 min

Aggiornamento: 19 mar


due imprenditori all'interno di uno stadio di atletica che corrono verso il traguardo, volendo raffigurare la competizione tra imprenditori, simbolo della concorrenza

Sei un imprenditore o un professionista? Allora fermati un attimo e poniti questa domanda semplice ma cruciale: come i tuoi clienti percepiscono ciò che offri?

Si tratta di una riflessione fondamentale che molti trascurano, presi dal ritmo frenetico del lavoro quotidiano. 


Ti sei mai chiesto se i tuoi prodotti o servizi vengono scelti perché il cliente li desidera, perché ne ha bisogno o semplicemente perché si trovano a portata di mano

E soprattutto, hai davvero capito perché alcuni scelgono te e altri no?

Lavorare senza fermarsi mai a riflettere su questi aspetti ti espone a un rischio significativo: reagire al mercato in modo passivo, senza capire cosa realmente muove i tuoi clienti. È come navigare senza bussola, lasciando che il caso o la routine decidano per te.



Capire il cliente per guidare il mercato

Il primo passo per prendere in mano il tuo benessere è cambiare prospettiva con una nuova strategia. 


Devi guardare la tua offerta dall’esterno, con gli occhi del tuo cliente, e chiederti: i miei prodotti suscitano emozioni o passano inosservati? Le persone scelgono me per desiderio, per necessità o per comodità?


Comprendere cosa spinge i tuoi clienti a comprare è la chiave per migliorare il tuo approccio al mercato. Questa consapevolezza può trasformare la tua offerta in qualcosa di davvero rilevante, capace di rispondere non solo ai bisogni, ma anche ai sogni e alle aspettative di chi acquista.



Perché qualcuno dovrebbe scegliere te?

La risposta non si trova nella logica, ma nell’emozione. I clienti non comprano il tuo prodotto è, ma per ciò che offre e rappresenta. Comprano come il tuo prodotto o servizio li fa sentire. 


Possono essere attratti da emozioni forti, come il desiderio e l’entusiasmo, o semplicemente costretti dalla necessità. Oppure, in molti casi, acquistano in modo impulsivo, senza una vera ragione razionale, magari solo per comodità.


Se non hai risposte chiare a queste domande, allora stai subendo il mercato. Senza una strategia che guidi le tue scelte, rischi di navigare senza vera direzione, inseguendo clienti che non sai come conquistare.



La vendita è una responsabilità di tutti

Anche se non ti senti un venditore, in realtà lo sei. Ogni giorno, in modo consapevole o meno, vendi qualcosa: un prodotto, un servizio o persino un’idea


Che tu sia un imprenditore o un professionista, le tue azioni, decisioni e comunicazioni influenzano i tuoi clienti. Stabilisci le condizioni, le regole e i criteri con cui avviene ogni vendita, direttamente o indirettamente.


E se non hai un team di venditori, sei tu che vendi, e spesso senza rendertene conto. Tanto vale farlo bene e in modo consapevole, strategico, e soprattutto, efficace.


Agire senza una chiara strategia predeterminata, significa inseguire i clienti senza capire come attirarli a te. 


Questa modalità ti lascia in balia del caso, privandoti della possibilità di far crescere il tuo business in modo orientato, strutturato e consapevole.

Tre categorie per guidare il mercato

Ogni prodotto o servizio che offri si colloca in una delle tre categorie principali di risposta dei consumatori. Capire dove rientra la tua offerta è essenziale per adottare la giusta strategia.


1. Prodotti desiderabili: quando il cliente sogna ciò che offri

I prodotti desiderabili non sono acquistati per necessità, ma per emozione. In realtà è una questione chimica. Il cervello risponde con il rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore associato al piacere e alla ricompensa. 


Questa sostanza viene attivata non solo durante l’acquisto, ma soprattutto nell’anticipazione della gratificazione, quando il cliente immagina il piacere o il prestigio che quel prodotto porterà nella sua vita. È una risposta chimica che rafforza il desiderio, spingendo il consumatore a percepire il prodotto come qualcosa di essenziale per sentirsi meglio, più sicuro di sé o più ammirato dagli altri.


La sua reazione non è questione di funzione o utilità: il legame emotivo si radica profondamente nel cervello, trasformando l’oggetto in un simbolo di status, identità o aspirazione.


 Il marketing di prodotti desiderabili sfrutta questa chimica naturale, costruendo attese, sogni e un senso di esclusività che stimolano questa reazione dopaminica. E così, l’acquisto diventa non solo un atto razionale, ma un’esperienza emozionale e chimica che il cliente vuole rivivere.


L'offerta di questi prodotti non si limita a soddisfare un bisogno pratico o un afunziona intrinseca: fa sognare, incarna desideri profondi e trasmette valori come status, unicità e miglioramento personale. Quando si parla di un orologio di lusso, di un iPhone o di una vacanza esclusiva, non è la loro funzione intrinseca a giustificare la scelta – non si tratta semplicemente di guardare l'ora, telefonare o riposarsi.


Questi prodotti rappresentano molto di più: sono simboli di prestigio, strumenti per vivere esperienze memorabili e passaporti per l’appartenenza a un’élite sociale o culturale. È il significato che il consumatore attribuisce a questi beni a renderli desiderabili.


 L’orologio diventa sinonimo di successo, l’iPhone comunica modernità e innovazione, la vacanza esclusiva racconta uno stile di vita privilegiato.


Ciò che rende queste offerte irresistibili non è il "cosa fanno", ma il "cosa dicono" di chi le possiede. Sono oggetti che raccontano storie, evocano aspirazioni e consolidano un’identità che il cliente desidera mostrare a sé stesso e al mondo.


Perché il cliente li compra? Non per logica, ma per emozione. Vogliono distinguersi, sentirsi speciali, unici, sicuri di sé, ammirati. Non acquistano un prodotto, ma uno status, un’identità o un sogno.


Cosa fare:


  • Racconta storie emozionanti che facciano vivere al cliente il sogno del prodotto.

  • Trasmetti esclusività con edizioni limitate e collaborazioni uniche.

  • Cura ogni dettaglio, dal design al packaging, per rafforzare l’immagine di prestigio.



2. Prodotti necessari: quando il cliente non può farne a meno

I prodotti necessari rispondono a necessità, bisogni fondamentali o a urgenze. Non sono beni opzionali, ma strumenti indispensabili per affrontare situazioni che potrebbero generare disagio, alleviare un dolore, risolvere una condizione problematica o, più semplicemente, preservare il proprio benessere quando viene minacciato o compromesso. 


Il cliente li sceglie per la loro capacità di mantenere la sua vita normale, prevenire un peggioramento o risolvere problemi immediati. Parliamo, ad esempio, di cibo, energia, farmaci o riparazioni domestiche.


Il loro valore non risiede nell’aspirazione o nel piacere, ma nella capacità di garantire sopravvivenza, stabilità e sicurezza. Il cibo soddisfa una necessità primaria, le utenze permettono di vivere e lavorare comodamente, i medico preserva o migliora la salute, i farmaci alleviano dolori o curano patologie, mentre le riparazioni domestiche eliminano disagi che possono compromettere il benessere quotidiano.


In molti casi, la scelta di questi prodotti o servizi è guidata dall’autorità di settore. Il cliente non cerca solo una soluzione qualsiasi, ma la soluzione più sicura e affidabile, spesso con la stessa logica con cui si sceglie un medico di fiducia o un luminare: non può e non deve sbagliare. 


Questo meccanismo si traduce in un atteggiamento che privilegia professionisti, aziende o brand percepiti come esperti nel loro campo, capaci di offrire una garanzia implicita di qualità e competenza.


Di fronte a una necessità, il cliente non è disposto a rischiare: vuole affidarsi a chi ha una reputazione solida, recensioni positive e un’immagine di autorevolezza, perché in gioco non c’è solo il denaro, ma spesso il suo benessere o la sua serenità.


In questi casi, l'acquisto non è guidato dal desiderio, ma da un bisogno pratico e urgente, spesso accompagnato da emozioni come ansia o sollievo. Il cliente cerca una soluzione affidabile e immediata, capace di restituire normalità alla sua vita senza complicazioni ulteriori.

Perché il cliente li compra? Per necessità, non per piacere. 

La motivazione all'acquisto dei prodotti necessari è strettamente legata alla percezione soggettiva di pericolo o minaccia che il cliente associa alla propria situazione. 


In altre parole, quanto più il cliente si sente consapevole del rischio, tanto più sarà disposto a spendere per prevenire un problema o risolverlo immediatamente.


La prevenzione, in particolare, è un atto che richiede una consapevolezza attiva del possibile pericolo. Se il cliente non percepisce concretamente una minaccia, tenderà a considerare qualsiasi misura preventiva come un costo inutile e facilmente rimandabile. 


Per esempio, pochi acquisterebbero un'assicurazione sanitaria o un sistema di sicurezza per la casa se non avvertono un reale rischio per la propria salute o per i propri beni. La prevenzione, infatti, non genera un beneficio immediato, ma lavora per evitare un danno futuro, il che rende difficile motivare l’acquisto senza una chiara percezione del pericolo. 


Quando la consapevolezza del rischio aumenta, il cliente si trova invece spinto ad agire per proteggersi. Questo avviene perché l'idea di prevenire un danno diventa un bisogno concreto e tangibile.


Ad esempio, una persona che vive in una zona soggetta a furti sarà molto più propensa a installare un sistema di allarme rispetto a chi non percepisce questa minaccia. Analogamente, chi ha già avuto problemi di salute tenderà a investire di più in check-up regolari o assicurazioni sanitarie rispetto a chi si sente immune da pericoli.


Inoltre, quando la percezione del pericolo è bassa, qualsiasi spesa per la prevenzione appare superflua o procrastinabile, anche se razionalmente sarebbe utile. Questo è uno dei motivi per cui molte persone trascurano investimenti preventivi, come manutenzioni, controlli medici o polizze assicurative, salvo poi trovarsi a fronteggiare costi ben più elevati quando il problema si manifesta.


La prevenzione è una motivazione che si attiva solo quando il cliente riconosce un rischio concreto e personale. 


Per chi vende "prodotti o servizi preventivi", questo significa che una comunicazione efficace deve prima di tutto educare il cliente sul rischio reale e immediato, trasformando una minaccia astratta in una consapevolezza tangibile. Solo così è possibile trasformare la prevenzione da spesa percepita come superflua a investimento essenziale per la sicurezza e il benessere.

In situazioni di emergenza, questa motivazione diventa ancora più urgente: il cliente cerca risposte rapide e sicure, spesso affidandosi a fornitori, marchi o professionisti che percepisce come competenti e autorevoli.


La fiducia gioca un ruolo cruciale: più la minaccia è percepita come grave, maggiore sarà la propensione del cliente a scegliere chi gli ispira maggiore sicurezza, anche a costo di sacrificare convenienza economica o comodità.


L’urgenza e la percezione del pericolo trasformano l’acquisto in una scelta obbligata, in cui il cliente non vuole correre rischi e cerca soluzioni che gli garantiscano tranquillità e risoluzione immediata.


Cosa fare:


  • Sii chiaro e affidabile, mostrando come il tuo prodotto risolve il problema.

  • Costruisci fiducia con recensioni, certificazioni e garanzie.

  • Rendi tutto semplice e rapido: il cliente in difficoltà non vuole complicazioni.



3. Prodotti indifferenti: quando il cliente compra per caso o convenienza

Questi prodotti rappresentano la maggioranza delle offerte presenti sul mercato e si caratterizzano per il loro valore soggettivo, determinato esclusivamente dalla percezione del cliente. 


Non suscitano emozioni forti, né rispondono a bisogni urgenti o fondamentali. Il loro acquisto è spesso legato alla comodità, alla convenienza economica o alla pura casualità di trovarli davanti a sé.


Esempi di questa categoria includono gadget promozionali, snack vicino alla cassa, accessori economici o articoli privi di una funzionalità distintiva. Il cliente non li cerca attivamente, ma li sceglie solo quando si presentano in un contesto che favorisce l’acquisto impulsivo. 


La decisione è rapida, quasi istintiva, e spesso guidata da fattori come il prezzo basso, la curiosità o l’attrattività del packaging.


Questi prodotti non sono oggettivamente indispensabili o rilevanti, ma soggettivamente possono acquisire valore in base alla percezione del consumatore. 


Per alcuni clienti, un gadget promozionale può rappresentare un’idea simpatica, mentre per altri può essere del tutto trascurabile. Allo stesso modo, un accessorio economico può attirare l’attenzione di chi è alla ricerca di una soluzione temporanea, ma non interessare chi privilegia la qualità o la durata.


Il punto chiave è che questi prodotti non generano un legame duraturo con il cliente. 


La loro scelta non è motivata dalla necessità o dal desiderio profondo, ma dalla combinazione di fattori opportunistici e contestuali. Questo li rende facilmente sostituibili e li confina in un territorio di scarsa fidelizzazione, dove il consumatore difficilmente li associa a un marchio o a un’esperienza memorabile.

Sono offerte che il cliente sceglie principalmente per il prezzo più basso, senza sviluppare un legame significativo con il prodotto o il brand. La convenienza e la semplicità di accesso sono i fattori decisivi: l’acquisto avviene spesso con un’ottica di minimo sforzo e massima resa.


Questi prodotti o servizi non sono percepiti come unici o indispensabili, ma facilmente sostituibili con alternative più comode, più vicine o che richiedano meno impegno da parte del cliente. La fedeltà è pressoché inesistente: se un concorrente offre una soluzione più conveniente, il cliente cambierà senza esitazione.


Si tratta di scelte opportunistiche, dove il cliente cerca di soddisfare il bisogno immediato con il minor investimento di tempo, denaro o energia possibile.

Per le aziende che offrono questi prodotti, la sfida è differenziarsi in un mare di alternative simili. 


L’unico modo per emergere è trovare una leva che trasformi l’acquisto da casuale a coinvolgente: un design accattivante, un’offerta promozionale irresistibile o un messaggio che stimoli la curiosità del cliente. In caso contrario, questi prodotti rischiano di restare ai margini della memoria e dell’interesse del consumatore.


Perché il cliente li compra? Per caso o convenienza. Non c’è un legame emotivo o pratico, e spesso sono facilmente sostituibili.



Come riconoscere se la tua offerta è indifferente alla domanda?

Riconoscere se la tua offerta è percepita come indifferente alla domanda richiede un’analisi critica, basata su segnali chiari che emergono dal comportamento dei tuoi clienti e dall’andamento delle vendite. 


Un’offerta indifferente non stimola emozioni, non risponde a bisogni profondi né a necessità urgenti. È scelta solo per caso, per comodità o per convenienza, senza creare un legame duraturo con il cliente. 


Ecco come identificare questa condizione:


1. Il cliente non cerca attivamente il tuo prodotto

Se i tuoi clienti non arrivano da te con l’intenzione precisa di acquistare il tuo prodotto o servizio, ma lo scelgono solo perché lo trovano casualmente o perché è in promozione, è un chiaro segnale di indifferenza. Ad esempio, un gadget promozionale vicino alla cassa non viene cercato attivamente: il cliente lo acquista solo perché lo ha trovato a portata di mano.


2. Scarsa fidelizzazione e assenza di legame emotivo

Un prodotto indifferente non lascia il segno. I clienti che lo acquistano non ricordano il brand, non sviluppano fedeltà e non lo considerano unico rispetto alle alternative. Se noti che i tuoi clienti non ritornano o non parlano positivamente della tua offerta, potrebbe essere perché non la percepiscono come rilevante o memorabile.


3. Prezzo come unico fattore decisionale

Se il prezzo è l’unico elemento che spinge il cliente ad acquistare, la tua offerta potrebbe rientrare nella categoria dell’indifferenza. I prodotti indifferenti sono spesso scelti per la loro economicità, non per un reale valore percepito. Una diminuzione della domanda quando il prezzo aumenta è un ulteriore indicatore di questa dinamica.


4. Facilità di sostituzione

Un prodotto indifferente è facilmente sostituibile con altre alternative simili o addirittura con nulla. Se il cliente non percepisce una perdita significativa nel non acquistare il tuo prodotto, è un segnale di indifferenza. Questo vale soprattutto in mercati saturi, dove offerte simili competono per lo stesso spazio mentale.


5. Mancanza di interesse o coinvolgimento del cliente

Osserva come i tuoi clienti reagiscono alla tua comunicazione. Se la tua offerta non suscita curiosità, emozione o interesse, è probabile che venga percepita come irrilevante. Ad esempio, un prodotto che non stimola domande, commenti o interazioni sui social media potrebbe essere considerato indifferente.


6. Basso impatto sul comportamento d’acquisto

Se il tuo prodotto non modifica in alcun modo il comportamento del cliente – non lo spinge a scegliere te rispetto ad altri, non ne modifica le abitudini e non genera entusiasmo – è probabile che sia percepito come indifferente.


7. L’offerta è percepita come "nice to have", non "must have"

Un prodotto indifferente non risolve un problema concreto né offre un beneficio evidente. È considerato un "nice to have", qualcosa di cui il cliente può facilmente fare a meno.


Cosa fare:


  • Punta su offerte e sconti per attirare il cliente.

  • Crea curiosità con design accattivanti o messaggi intriganti.

  • Colloca il prodotto in punti strategici, come aree di passaggio o vicino alla cassa.



Perché tutto questo è importante?

Se non sai in quale categoria rientra la tua offerta, stai navigando alla cieca. Ogni categoria richiede un approccio diverso per catturare l’attenzione e soddisfare le aspettative del cliente.


  • Prodotti desiderabili: Fai sognare il cliente e crea connessioni emotive.

  • Prodotti necessari: Dimostra che sei affidabile, semplice e conveniente.

  • Prodotti indifferenti: Usa leve come prezzo, design e collocazione per emergere.


Capire come il cliente percepisce ciò che offri non è solo utile: è fondamentale. Ti permette di posizionarti meglio, aumentare le vendite e costruire un legame più forte con il tuo pubblico. Non si tratta solo di vendere, ma di far percepire al cliente che il tuo prodotto è esattamente ciò che desidera o di cui ha bisogno.


La consapevolezza è il primo passo per cambiare le cose.

 
 
 

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