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La prospettiva di lungo termine: la vera base della continuità aziendale

  • Immagine del redattore: Unicsa
    Unicsa
  • 19 mar
  • Tempo di lettura: 6 min

l'immagine rappresenta un'imprenditore che con la sua mano segue un grafico, rappresentante la crescita aziendale, in continua salita

Quando si parla di continuità aziendale, il discorso spesso si concentra su numeri, prospetti e strumenti di controllo come bilanci prospettici e balance scorecard. 


Certo, si tratta di elementi fondamentali, ma da soli non bastano a garantire una vera solidità aziendale nel lungo periodo.


La fiducia degli imprenditori nel futuro non nasce dai numeri né dalle buone intenzioni, ma dall’evidenza concreta che ogni passo compiuto oggi porta più vicini agli obiettivi di domani.

Non basta compilare prospetti o seguire checklist; serve la certezza, tangibile e misurabile, che ogni azione intrapresa sia parte di un piano strategico reale e sostenibile.


Immagina un imprenditore che, nonostante le difficoltà, decidesse di investire tempo e risorse per ridefinire la struttura della sua azienda, migliorare i processi e lavorare sulla cultura aziendale. 


Non si tratta di riempire caselle su un foglio Excel, ma di costruire un percorso fatto di idee che funzionano, di scelte responsabili e ben calibrate, di decisioni coraggiose e consapevoli, dove ogni traguardo, anche il più piccolo, contribuisce a generare fiducia e motivazione nel futuro.


La fiducia nasce dal fare, non dal semplice pianificare. Certo, progettare un percorso attuabile è fondamentale, ma non basta. Quando un imprenditore si rende conto che le scelte difficili sembrano inattuabili o non producono risultati tangibili, il percorso si complica. 


Pensiamo al tempo che non riesce a trovare per prepararsi e formarsi su nuove competenze, ai fondi che mancano per investire in innovazione, sviluppo e crescita dell’organizzazione, o alla necessità di digitalizzarsi per migliorare la sostenibilità, senza però avere le persone giuste e talentuose a cui delegare compiti essenziali. Senza automatizzare i processi, ridurre gli errori e contenere gli sprechi, tutto appare come un ostacolo insormontabile. 


Eppure, quando queste difficoltà vengono affrontate con determinazione e strategie adeguate, il circolo vizioso si interrompe e si innesca quello virtuoso: la fiducia comincia a crescere, le azioni diventano più incisive e i risultati iniziano a moltiplicarsi. 


Questo dimostra che la continuità aziendale non è un obiettivo astratto da mettere in equilibrio con numeri o verifiche contabili, ma il frutto concreto di un consapevole e coerente approccio strategico .

E qui entra in gioco il cuore della motivazione: un’azienda che punta sul lungo termine non solo garantisce la propria sopravvivenza, ma ispira chi la vive al suo interno ogni giorno. Ogni piccolo risultato, ogni successo ottenuto, alimenta una visione condivisa e genera un senso di appartenenza che spinge tutti, dai leader ai collaboratori, a dare il massimo.


La vera sfida, quindi, non consiste nel limitarsi a redigere piani entusiasmanti, ridotti a semplici esercizi di stile, ma nel trasformarli in un racconto concreto fatto di azioni che incarnano resilienza, coraggio e determinazione. 

Perché è da qui che nasce quella fiducia che non si limita a sostenere il presente, ma produce un futuro migliore per l’azienda e per chi ne fa parte.

I numeri predittivi rimangono pur sempre numeri se non sono accompagnati da azioni concrete che li rendano realizzabili. 


Chiunque può scrivere cifre entusiaste e sostenute da buone intenzioni, ma gli obiettivi sono un’altra cosa: devono essere specifici, misurabili, ambiziosi, realistici e scanditi da tempi definiti.


Le intenzioni, per quanto positive, rischiano di rimanere parole vuote se non si traducono in fatti concreti. 

E anche le proiezioni numeriche, se usate solo per dimostrare un’apparenza di “continuità aziendale”, non fanno altro che rimanere esercizi di stile. 

Per costruire un’autentico “Looking Forward”, serve ben più di accattivanti prospetti: occorrono scelte strategiche, visione e un impegno che porti a risultati tangibili.


Ciò che manca frequentemente in questi discorsi è rintracciare la presenza di una motivante prospettiva futura, capace di sostenere una visione che dia linfa vitale all’intera organizzazione e generi un benessere che vada oltre i meri risultati economico-finanziari.


Comprendo che questo sia un argomento impopolare rispetto alla visione dei miei colleghi commercialisti, abituati ad adempiere, a compilare caselle per fornire reportistica.



La forza del perché e la visione olistica

Una visione di lungo termine risponde alla domanda: “Perché come azienda facciamo quello che facciamo?” 


Questo “perché” è il cuore pulsante di ogni grande organizzazione, il motore che ispira dipendenti e dirigenti, dando loro un motivo per investire energia e risorse, per migliorare ogni giorno e innovare.


Una visione olistica, in questo senso, significa anche creare un ambiente dove il benessere del singolo contribuisca al successo collettivo, generando una cultura aziendale che incoraggia la crescita personale, l’equilibrio tra lavoro e vita privata, e la sostenibilità. 


Quando ogni elemento dell’organizzazione trova senso e valore nelle proprie azioni, la continuità aziendale non si basa solo su obiettivi di bilancio, ma su una solida e valida cultura aziendale condivisa, che crea un impatto positivo e duraturo per tutti.


In un mondo dove le sfide cambiano velocemente, è la combinazione di visione, motivazione e benessere a sostenere la vera continuità, non i numeri presi isolatamente o inseriti in prospetti asettici rappresentati solo da incastri numerici.

Un’azienda che guarda oltre gli obiettivi trimestrali e che investe in una prospettiva olistica può costruire una stabilità che resiste al tempo e alle difficoltà, supportando al contempo il benessere di chi la vive ogni giorno.



La continuità aziendale come conseguenza della visione

La continuità aziendale, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è determinata dalle metriche o dai risultati nell’immediato, ma da una visione strategica a lungo termine. 


La “prospettiva a lungo termine” rappresenta la capacità di guardare al futuro mentre si prendono decisioni nel presente, un concetto fondamentale che il sociologo Dr. Edward Banfield di Harvard ha analizzato in modo approfondito nel suo libro “The Unheavenly City”.


Nel 1974, Banfield condusse uno dei più significativi studi sulla correlazione tra successo e priorità. 


Inizialmente, si aspettava di trovare risposte legate a fattori concreti, come istruzione, contatti, intelligenza o background familiare. Tuttavia, il suo studio rivelò una verità sorprendente: la chiave principale per ottenere successo economico e personale era un preciso atteggiamento mentale, che lui definì “prospettiva a lungo termine”. 


In altre parole, più lontano una persona proietta nel futuro le conseguenze delle proprie azioni, maggiore è la probabilità di ottenere risultati significativi nel tempo.


L’Essenza della Prospettiva a Lungo Termine: Pianificare per il Futuro

Banfield dimostrò che chi aveva successo tendeva a intercettare le conseguenze future e considerare le ripercussioni di ogni scelta fatta nel presente


Quanto più lontano una persona riusciva a guardare, tanto più era in grado di compiere azioni che avrebbero avuto un impatto positivo nel lungo termine. Il principio cardine di questa filosofia è il concetto di sacrificio consapevole: rinunciare a gratificazioni immediate per ottenere risultati più grandi e duraturi.


Ad esempio, chi torna a casa dal lavoro e sceglie di trascorrere il tempo con i propri figli o con il coniuge nonostante la stanchezza, piuttosto che distrarsi con la TV o altre attività a basso impatto, dimostra una prospettiva a lungo termine. Sta investendo nella salute e nella felicità della propria famiglia, consapevole che il tempo dedicato oggi avrà effetti positivi duraturi domani.



Sacrificio e Priorità: La Chiave del Successo

Per Banfield, stabilire le priorità significa spesso rinunciare a piaceri immediati per assicurarsi benefici futuri


Questo concetto è incarnato da alcune abitudini di pianificazione a lungo termine tipiche delle classi sociali superiori della famiglia americana, come iscrivere i figli ai migliori college appena nati o aprire conti di risparmio per garantire loro l’accesso a una buona istruzione. Tali decisioni, apparentemente premature, rispecchiano un approccio strategico al futuro.


Un esempio che Banfield fa di prospettiva a lungo termine è rappresentato da una giovane coppia che inizia a risparmiare per l’educazione del figlio appena nato. 


Anche solo 50 dollari americani al mese destinati a questo scopo riflettono la volontà di sacrificarsi nel presente per garantire al figlio le migliori opportunità educative, indipendentemente dal tempo necessario per raggiungere il risultato.



Implicazioni per le Aziende: Una Visione Strategica per la Continuità

Nel contesto aziendale, questa visione a lungo termine è fondamentale per costruire una continuità sostenibile


Oggi tutte le nuove normative hanno come denominatore comune: dimostrare la continuità aziendale

Penso alle nuove linee guida EBA, all’enorme sugli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, le nuove regole sulla crisi d’impresa, i principi di sostenibilità ESG, mutuati dei 17 obiettivi ONU dell’agenda 2030.


Le imprese che pianificano con lungimiranza, che sono disposte a investire in risorse e strategie per il futuro, non solo superano meglio le crisi, ma crescono e prosperano. 


Un’azienda che riesce a gestire e delegare l’’ordinaria amministrazione, investendo e sacrificando risorse nel presente per consolidare la propria struttura, migliorare la cultura aziendale e incentivare l’innovazione, si assicura un futuro stabile, indipendente dalle sfide contingenti.

Il successo non si compra, ma si produce. Non è mai determinato solo dai numeri contabili, ma dalla qualità delle decisioni strategiche prese in una prospettiva di lungo termine. La capacità di pianificare guardando al futuro, rappresenta il vero motore della crescita economica e della stabilità, sia per gli individui che per le aziende.

 
 
 

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